Con il no di oggi alle urne non si è ottenuto nulla. In questi giorni, le colonne sulle nostre strade nazionali hanno già superato il picco dell’anno scorso. Gli elevati costi associati continuano a gravare sulle nostre PMI e sulla popolazione.
Le oppositrici e gli oppositori della proposta non sono riusciti a dimostrare come sia possibile ridurre il numero di ore di congestione in rapida crescita. Chiudono gli occhi di fronte al fatto che dobbiamo convivere con un’infrastruttura stradale progettata 60 anni fa. «La nostra prosperità dipende da un’infrastruttura di trasporto funzionante, che sia ferroviaria, stradale o non motorizzata», afferma il presidente del comitato, Fabio Regazzi. Il trasporto è un sistema globale e le esigenze di mobilità sono in costante aumento. Rifiutare di riconoscerlo è un errore di valutazione.
Finché non si eliminano i colli di bottiglia, le persone e le merci continueranno a rimanere bloccate negli ingorghi, costando all’economia svizzera miliardi di perdita di produttività ogni anno. Ciò significa che è ancora urgente intervenire.